H2A L’Acquedotto in amianto è un documentario diretto da Giuliano Bugani e Daniele Marzeddu, della durata di circa 30 minuti, che si pone come obiettivo la sensibilizzazione dei cittadini di Bologna, e non solo, sulla presenza dell’amianto nelle tubature dell’acquedotto cittadino. Attraverso interviste a cittadini, medici, membri di associazioni e politici i registi disegnano il quadro di una situazione che, in realtà, non riguarda solo la città di Bologna, ma l’intera penisola. La maggior parte degli acquedotti italiani, infatti, è in amianto. L’inalazione o l’ingestione di amianto costituisce una delle principali cause di un particolare tipo di tumore: il mesotrioma. Che cosa fare? Bere solo acqua minerale? Il principio di cautela vorrebbe che non si facesse uso di qualcosa che può produrre effetti dannosi sulla salute. Quindi, niente macchine, niente cellulari, niente plastica o altri materiali non riciclabili? Innumerevoli, poi, sono i fattori confondenti che impediscono di identificare nella percentuale di amianto presente nell’acqua la causa del mesotrioma. Un documentario che insiste su un punto: ‘L’amianto fa male’ – punto sul quale siamo tutti d’accordo − senza mai portare fino alle estreme conseguenze il modello dell’allarmismo salutista che fa proprio, ossia l’affermarsi di un proibizionismo esteso a una cerchia di prodotti che sarà la scienza − divisa, però, al proprio interno − a selezionare di volta in volta.
Flaminia Chizzola